Dopo è venuto pure il manga e pian piano ho avuto il mio periodo di adorazione di Raoul. Anche lui un grandissimo personaggio che ad un certo punto vive violentissime oscillazioni emotive. Non ci si poteva non innamorare d'un personaggio che mostrava il fianco a drammatiche e umane reazioni. Merito anche della serie che dopo avercelo presentato come un tiranno di assoluta fredda crudeltà, vira decisamente i toni verso l'aspetto dell'unificatore delle genti sotto una unica, necessaria, ancorché violenta leadership. Raoul è colui che riporta l'ordine nel mondo. Anche se questo ordine è per sua natura viziato dall'oppressione e dal seme della tirannia del più forte sul debole.
Ken. Mi faceva l'effetto di Seiya, protagonista antipatico perché raccomandato. Vinceva per contratto. E poi Kenshiro era terribilmente laconico nella vita normale, sempre serio, sempre musone. Ufff, che pizza sto Kenshiro.
E invece piano piano ho preso a capirlo e ad apprezzarlo. Ken è così un poco per natura, molto per i traumi che ha dovuto subire. La perdita di Julia in primis. Per una, poi due e infine tre volte. Questo lo ha chiuso rispetto alle normali relazioni sentimentali con la controparte femminile dell'umanità. Ken è stato privato della possibilità di fare coppia e famiglia con Julia, e questo lo ha reso ramingo e paradossalmente, non potendo costruirsi un nucleo suo, il suo sguardo è diventato aperto a ciò che succedeva nel mondo circostante. Non avendo niente da perdere è diventato sensibile a tutte le situazioni di sopprusi e ingiustizie che imperversano nel suo mondo. Perché adesso il mondo è la sua casa. Ken non è mai diventato un leader, semplicemente si è imbattuto di volta in volta in tiranni. Più o meno potenti non ha importanza. Sono minacce e Ken non può fare a meno di estinguerle a beneficio degli oppressi.
Questa missione spontanea di Ken diventa uno scopo cosciente e organizzato, un obiettivo, e un pesante fardello, di cui si fa pienamente carico quando Rei prima di morire gli chiede apertamente di difendere i deboli.
Questa promessa è in linea con la sensibilità di Ken. Kenshiro è serio e questo impegno va a sommarsi alla fatica di sopportare la separazione da Julia.
Del tutto naturale Kenshiro sente e fa sua la sofferenza degli oppressi che incontra, e sono tantissimi, e persino degli avversari con cui si scontra se si rivela che sono diventati tiranni a causa di sofferenze che li hanno segnati e trasformati a loro volta. Per preservare i primi e comunque per il codice guerriero, Ken solitamente non risparmia i secondi. E anche questo è un peso che grava sulle sue spalle. Mi viene da pensare che non ha ucciso Jagi quando questi è andato a "ordinargli" di rinunciare alla carica di successore. Ken non è riuscito a uccidere il fratello, e giustamente perché ancora non aveva compiuto azioni da chiedere questo pegno (che non andrebbe mai chiesto in verità, ma questa è un'altra faccenda). Se può Ken non toglie le vite perché sa che è fondamentalmente sbagliato. Nell'anime qualche volta ha tentato di fare un discorsetto sul corretto comportamento ai comuni predoni; desolatamente, e prevedibilmente, non è stato ascoltato. Un altro peso. Pur essendo un uomo, anzi, ancora un ragazzo all'inizio, buono, disponibile, dall'animo gentile e di buon senso, è costretto a vestire i panni del giustiziere e il suo cuore è implacabile nel condannare il male. Ma Ken si tira indietro? MAI.
Tutto questo sopporta. Questa è sicuramente una grandezza di Ken dal lato umano.
E dal lato combattivo?
Ken è uno, le due cose non si possono scindere; al più si può mettere sotto i riflettori prevalentemente un aspetto anziché l'altro.
Come si lega la sensibilità di Ken ai grandi avversari? Qui entra in gioco la capacità marziale di Kenshiro. Potente, ma non quadrata e perfetta. Sappiamo che Ken ha un grande talento. Da giovanissimo ha sbaragliato i dieci di Nanto. Non per niente è stato un candidato di Hokuto fino alla fine ed è diventato pure il successore (anche se la scelta è stata pesantemente influenzata dalle situazioni extramarziali dei due maggiori. Questo non toglie che Ken era comunque un candidato di chiare e sicure potenzialità).
Tuttavia se è vero che il talento di Ken è grande, non è certamente l'unico dotato. Lo riconosce lui stesso quando dichiara di aver vinto molti combattenti più forti di lui grazie all'Hokuto.
Qui mi permetto di criticare Kenshiro. Come aveva detto Han del tizio con la Lancia d'argento, ovvero che aveva appreso un'arte sbagliata, Ken si è trovato possessore di un'arte che gli ha permesso di oltrepassare i suoi limiti.
Fortuna? Forse un po', soprattutto destino. Sul destino ci tornerò.
Torniamo alle parole di Ken. Considerando che Ken ha sbaragliato tutti, chi prima chi dopo, viene naturale pensare che Ken sta esagerando e parla così perché è modesto.
Ken è sicuramente modesto, eppure le sue parole sono vere, semplicemente bisogna capire da quale angolatura sta guardando la realtà.
Ken non ha limiti in termini di forza, velocità, esecuzione della tecnica. In questi parametri è indubbiamente ai vertici. Il vero problema di Ken è che le sue mosse sono scolastiche, accademiche. Intendo dire che Ken non ha la stessa abilità e scioltezza di servirsi delle proprie tecniche nel corso della mutevole, frenetica e caotica natura di un combattimento come riescono i suoi avversari.
E' detto che un combattimento ha un suo ritmo e chi se ne impossessa vince.
Per Kenshiro è diverso. Non riesce a cogliere il ritmo come i suoi avversari, ma allora come riesce a vincere? Non si impossessa del ritmo, ma dell'avversario stesso. Abbiamo detto che in termini di potenza Ken è dotatissimo, e infatti il nostro eroe preferito lavora a pieno regime per evitare gli incalzanti attacchi avversari e riesce a farlo. Magari in modo un po' rugginoso, ma ce la fa. Ma lui è un Maestro Hokuto Shinken. Ken scolpisce mano a mano che le vede le tecniche avversarie dentro di sé, i loro punti di forza e di debolezza, le loro caratteristiche e le loro aperture. E prepara il accademico (in un certo senso rugginoso pure questo) contrattacco che arriva con una potenza devastante, la potenza dell'Hokuto che distrugge dall'interno e sbaraglia il nemico.
Chiaramente questa è la fotografia della situazione tipo generale, poi ogni combattimento può derivare in qualche aspetto.
Le cose si complicano quando gli avversari sono particolarmente forti. In quel caso la grande forza di Ken non riesce a coprire i suoi limiti tecnici. Sarebbe la sconfitta, eppure questa non avviene perché in questi casi Ken richiama la sua ultima carta da giocare.
Se Ken non può diventare più abile, è costretto a percorrere altre vie per bilanciare e rovesciare lo scontro. In pratica molto banalmente Ken si spreme, e incrementa la propria potenza. Non certo come Amiba, no, e qui ci ricolleghiamo alla grandezza del lato umano. Il cuore di Ken è colmo di bene; tutti i pesi che la sua anima si è assunta, l'hanno allargata, sono vivificati e Ken è capace di trasformarli in forza. E' l'immane forza dell'anima di Ken che si trasforma in energia. Ken diviene molto più forte, veloce, imbattibile (non è proprio così, ma volevo dirlo lo stesso!).
Non è un'idea mia, sia chiaro, sono Rei e Toki a dirlo.
Le parole non sono esattamente le stesse, chiedo venia, ma non ricordo fotogramma per fotogramma (e mi sa che mescolo pure un po' di manga), ma il senso è quello.
Toki: "KEN CON LA FORZA DELL'ANIMA è riuscito a sciogliere il punto di pressione. E' QUESTO IL VERO SEGRETO DI HOKUTO. E' più forte di quanto pensassi, ce la farà (a battere RAOUL)".
Rei: "Raoul ha senz'altro più tecnica, ma non ha lo spirito e l'energia che sono prerogativa solo di Ken".
Ken: "RAOUL, non avrai mai la mia vita!".
RAOUL: "Sei un tipo abbastanza ottimista, MA NON CE LA FARAI!".
L'ultimo scambio di battute non c'entra niente, ma l'ho sempre trovato piuttosto divertente

Interessantissimo che Toki rivela come sia proprio la capacità di attingere forza dall'anima il vero segreto di Hokuto. E Ken ci riesce. E questa grande dote di Ken gli consente di pareggiare con Raoul pur non avendo una tecnica allo stesso livello.
Mi sta a cuore anche evidenziare come la rugginosità di Ken sia in realtà importantissima. E' una medaglia a QUATTRO facce. La prima è evidente, la fatica a concludere il combattimento, il pericolo di venire sconfitti.
La seconda faccia delle medaglia ci dice però che con questo tipo di confronti, Ken approfondisce il nemico. Non ne mette a nudo solo la tecnica, ma anche il cuore, e lo fa suo; assorbe la sofferenza dell'avversario. Che come abbiamo detto, fra le altre cose, va a diventare un altro pezzettino della forza di Kenshiro.
Per terzo, quando Ken è costretto a ricorrere alla forza dell'anima deve compiere un immane sforzo con cui incide ancor più in profondità le sofferenze di cui si è fatto carico. Perché maggiormente entra in comunione con queste, maggiormente ottiene forza, anche forza per eseguire tecniche particolarmente letali. Ogni volta che Ken riesce a sbloccare l'anima ottiene anche un incremento permanente di potenza. Non come il picco, ma dopo è senza dubbio più forte.
Questo aspetto della medaglia, ha a sua volta un altro dritto e un rovescio. Il rovescio: Non è che Ken si sblocca da solo. Qualche volta può succedere, in altre circostanza senza l'intervento vivo del sentimento forte di un'altra persona (Lynn soprattutto) o di una situazione di pericolo per altri (Orca contro Kaio sulla zattera), non riesce a sbloccarsi.
E' comprensibile. Il vero moto dell'anima e della forza di Ken viene dall'empatia con i più deboli e con Lynn, perciò il richiamo di Lynn è un fortissimo richiamo per l'anima di Ken ad intervenire e a liberare le sue potenzialità più grandi.
Il dritto: Tutto questo far sua una sofferenza sempre più grande e incisiva è stata la strada maestra per giungere alla Musou Tensei.
Cuore + rugginosità = MT


Il maestro Ryuken che è stato un grandissimo successore e un uomo di forti valori, era troppo bravo e troppo tecnico. La vittoria è raggiunta da tecniche e abilità sempre più raffinate. Talento lucidato ai massimi livelli.
Vero,vero,verissimo. Non avvicina di un millesimo di un millimetro al percorso della sofferenza necessario per acquisire la Musou Tensei. Anzi ti allontana perché si continua a percorrere una strada diversa che conduce ad altri risultati.
E' un uomo col cuore di Kenshiro, che proprio per dover fare i conti con i propri limiti, con le sue magagne, è riuscito dove nessun predecessore era mai giunto, a sbloccare la tecnica definitiva.

Quarto, questo è per chi legge Ken. Avete presente Soten? Ecco, il Ken di Soten è un maestro di incredibile abilità tecnica. E questo lo allontana inesorabilmente e irrimediabilmente dalla Musou Tensei.
Ma a parte questo, ad egli basta poco per capire l'avversario e immancabilmente sa concludere immediatamente dopo il combattimento. Il risultato? Uno scontro che si prepara avvincente viene troncato sul più bello!
Delusione per quello scontro e noia quando ci si rende conto che pure gli altri seguono lo stesso iter.
Ah, per carità, rivoglio il MIO Ken, quello che le prende, poi le prende, poi le prende ancora, ma dopo si risveglia come un uragano e con una potenza bestiale te le rende per mille.

Non tutto il male vien per nuocere


Insomma, riassumendo, questa frasetta di Ken esprime tutto il carico che si è messo sulle spalle, emotivo e guerriero:" DEVO CONTINUARE"...

Ho detto che avrei parlato del destino... si, ma un altro giorno però, prima mi debbo ricaricare
